
Afflussi e custodia bancaria spingono l’adozione istituzionale di Bitcoin
Giornata segnata da +7% a settembre, 2,8 miliardi nei fondi e sostegni politici
Punti salienti
- •Settembre interrompe la serie negativa: +7% e quota intorno a 115.800
- •Afflussi oltre 2,8 miliardi nei fondi negoziati in borsa
- •Una banca statunitense da 12 mila miliardi annuncia la custodia di attività digitali
Oggi la conversazione su Bitcoin ha il profilo di un punto di svolta: istituzioni finanziarie, figure politiche e protagonisti tecnologici convergono su una narrativa di adozione accelerata. Tra afflussi nei fondi e dichiarazioni roboanti, la piazza digitale alterna euforia e interrogativi sulla qualità dell’infrastruttura. Tre direttrici emergono con chiarezza: legittimazione, aspettative di prezzo e fiducia nell’asset.
Legittimazione istituzionale e politica
Il fronte istituzionale si muove su due binari. Da un lato, l’attenzione verso un’esposizione indiretta con la mossa attribuita alla banca centrale svizzera tramite acquisti di azioni di una società esposta a Bitcoin. Dall’altro, l’offerta di servizi cresce grazie a una grande banca statunitense da 12 mila miliardi che annuncia la custodia di attività digitali, segnale che i custodi tradizionali vogliono presidiare il perimetro cripto.
L’onda arriva anche nella sfera pubblica, con endorsement trasversali. Le parole del presidente e le previsioni del vicepresidente rafforzano la percezione di un’adozione più ampia e culturalmente sdoganata.
Presto cento milioni di americani possederanno Bitcoin.
È straordinario, è un grande vantaggio per il nostro paese.
Questa legittimazione coesiste con una tensione irrisolta tra intermediazione e disintermediazione: la posizione radicale di Jack Dorsey sul “non servono le banche” contrasta con l’ingresso dei colossi della finanza nella custodia. Il risultato è un ecosistema dove istituzioni e ethos nativo convivono, ma non sempre si parlano.
Mercato e aspettative: tra dati e narrativa
Sul piano dei numeri, la rottura della serie negativa di settembre (+7%), la quota intorno a 115.800, afflussi per oltre 2,8 miliardi nei fondi negoziati in borsa e l’iter autorizzativo accelerato delineano un contesto favorevole. Il tema ricorrente: liquidità in ingresso e finestre regolamentari più rapide sostengono il prezzo, ma la sostenibilità dipende dalla qualità degli acquirenti.
Su questo sfondo, la narrativa rialzista si intensifica con una previsione a sette cifre rilanciata in diretta, che catalizza entusiasmo e alimenta discussioni sul rischio di euforia ciclica.
Bitcoin andrà a un milione di dollari.
In parallelo prende quota la disciplina dell’accumulazione regolare, con il consiglio ricorrente di Cathie Wood ai propri figli come manifesto di un approccio paziente e non speculativo.
Compratelo ogni mese.
Autenticità, custodia e il paragone con l’oro
La fiducia nell’asset è tornata al centro grazie a un lingotto rivelatosi placcato, che ha riacceso il confronto tra verificabilità digitale e vulnerabilità del fisico. Il sottotesto è chiaro: la scarsità credibile è anche una questione di trasparenza tecnica.
L’oro si può falsificare, Bitcoin no.
Da qui l’altra faglia: esposizione indiretta e delega a terzi contro possesso diretto. La via dell’esposizione tramite titoli e la delega della custodia alle banche attraggono capitali istituzionali, mentre aneddoti iperbolici su indebitamento per accumulare alimentano l’immaginario della convinzione estrema. La scelta del punto lungo questo spettro definisce sia il profilo di rischio sia la qualità della domanda.
Nel complesso, la giornata ha mostrato tre propulsori che si rafforzano a vicenda: legittimazione pubblica, infrastruttura finanziaria e narrativa aspirazionale. Se il flusso verso i fondi e l’interesse delle istituzioni reggeranno, l’adozione potrà consolidarsi oltre l’euforia; in caso contrario, il mercato testerà quanto la fiducia costruita oggi sia davvero resistente.
I dati rivelano modelli in tutte le comunità. - Dra. Noemi Russo-El Amrani